Tutelare il suolo tra agricoltura e rinnovabili
martedì 9 dicembre 2025
La Giornata mondiale del suolo è stata accompagnata da una presa di posizione del ministro Lollobrigida: no ai pannelli fotovoltaici a terra sui terreni agricoli per proteggere la funzione primaria di produrre cibo di qualità. Il richiamo è all’articolo 5 del dl Agricoltura, ora oggetto di una questione di legittimità sollevata dal Tar Lazio e destinata alla Corte Costituzionale.
Legambiente risponde chiedendo di fermare il consumo di suolo, ricordando che altri investimenti (logistica, data center, autostrade, pedemontane, aree residenziali e produttive) consumano suolo in modo permanente. Ciafani sostiene che il Governo debba modificare l’articolo 5 per vietare anche il fotovoltaico a terra in terreni inquinati o mai produttivi e spingere una legge specifica contro il consumo di suolo.
Il Tar Abruzzo, con la sentenza 536/2023, stabilisce che, secondo le norme nazionali e comunitarie, le zone agricole sono idonee ad ospitare impianti di energie rinnovabili. Nel caso esaminato, il Comune di Mosciano Sant’Angelo aveva negato un impianto fotovoltaico perché l’area rientrava in un ambito di trasformazione speciale con due destinazioni d’uso: quella attuale agricola e una futura, dipendente da una variante attuativa. Il Tar spiega che, in assenza di variante approvata, resta vigente la disciplina precedente, e l’area rimane disponibile agli usi agricoli, ai quali può collegarsi anche l’impianto rinnovabile.
La sentenza non elimina la necessità di regole chiare sul consumo di suolo, e Legambiente continua a chiedere una legge mirata per limitarlo, bilanciando le esigenze energetiche con la tutela dei terreni agricoli.