• Sardegna contro l’accordo sul Testo unico rinnovabili e proposte in Parlamento

    venerdì 31 ottobre 2025

    La Sardegna ha bloccato l’accordo in Conferenza Unificata sul correttivo al Testo unico rinnovabili (Fer). L’intesa è necessaria per approvare il D.lgs di integrazione al Testo unico, ma all’unanimità si è opposta solo la Regione, paralizzando la procedura. Il Governo potrebbe decidere d’urgenza dopo 30 giorni dall’inizio dell’Unificata, ma la tempistica rischia di non coincidere con la scadenza del Pnrr/RepowerEu prevista per novembre 2025. Le commissioni parlamentari non possono esprimere pareri finché la situazione non si risolve.

    Nel frattempo le Commissioni Attività produttive e Ambiente della Camera tengono audizioni congiunte su Fer e Red 3 (atti n. 332 e 324). Hanno ascoltato molte associazioni tra cui Italia Solare, Legambiente, Motus-e, Confartigianato, Aiel, Arse, Assistal, Assoesco, con ulteriori contributi in programma.

    Le proposte di modifica sono molte. Per Red 3 si chiede di snellire i requisiti di reporting e di chiarire l’interazione tra Fer ed edilizia; per Fer si segnalano incertezze su perimetro, costi e frequenza delle compensazioni territoriali introdotte da Pas e Autorizzazione unica. Aiel propone limitare la certificazione del legno alle forniture acquistate e sostenere biomassa ad alta efficienza nelle aree interne; Legambiente chiede una revisione del decreto Agricoltura e la possibilità di utilizzare terreni agricoli compromessi per impianti rinnovabili.

    Confartigianato chiede incentivi calcolati sull’energia effettivamente prodotta, propone una qualificazione degli operatori gestita da enti pubblici e linee guida digitali unificate per le autorizzazioni Fer. Assistal richiede norme chiare sul FV galleggiante; Assoesco propone linee guida Mise aggiornate, un modello digitale delle pratiche e formazione obbligatoria per funzionari locali.

    Sul fronte Red 3, associazioni chiedono incentivi per progetti integrati (rinnovabili, efficienza, accumulo) e un ruolo maggiore delle Esco; Motus-e critica la mancanza di target per i trasporti. In sostanza, si cercano procedure più snelle, maggiore chiarezza economica e territoriale e una migliore integrazione tra rinnovabili, efficienza ed accumulo, pur in tempi stretti.