Roma verso la neutralità carbonica entro il 2030
lunedì 27 ottobre 2025
Roma presenta il Climate City Contract (CCC) per guidare la neutralità climatica entro il 2030. Il documento sintetizza politiche già in atto e possibili miglioramenti, con investimenti potenziali intorno ai 6,7 miliardi e progetti già finanziati che elevano la cifra complessiva a circa 16,6 miliardi. I sette ambiti chiave sono efficientamento, mobilità sostenibile, reti elettriche, rinnovabili, decarbonizzazione, economia circolare dei rifiuti e forestazione.
Sulla parte rinnovabili, nel 2024 contano 6.219 impianti fotovoltaici (46 MW) e 354 MW totali. Il potenziale sulle coperture è di 2,7 GW, con produzione stimata oltre 3,4 TWh/anno. Il CCC propone circa 1,6 GW di PV (2,1 TWh/anno) e circa 500 MW di agrivoltaico (700 GWh/anno); si garantisce il rispetto di vincoli UNESCO, limitando l’uso di certe coperture. L’investimento per i target PV è di circa 2,37 miliardi per 1,6 GW e 3,95 miliardi per 2,7 GW; l’agrivoltaico richiede circa 660 milioni per 500 MW. Il valore economico annuo atteso è di circa 580 milioni per cittadini e imprese.
Ostacoli principali: i tetti entro il perimetro UNESCO e gli edifici pubblici con età superiore ai 70 anni hanno vincoli culturali. Sono previste procedure semplificate con la Soprintendenza per pannelli non visibili; il cinquanta-settanta per cento circa dei tetti è privato, quindi serve continuità di politiche nazionali e accesso al credito. Il CCC prevede strumenti come le Comunità Energetiche Rinnovabili solidali per impattare positivamente su costi e sicurezza energetica.
Efficienza degli edifici: Roma punta a riqualificare 174.120 edifici (137.000 residenziali) entro il 2030, con interventi su involucri, riscaldamento elettrificato, gestione dei consumi, rinnovabili, batterie e pompe di calore. Per gli edifici comunali si valorizza l’EPC (contratti di performance energetica). ENEA indica potenziali risparmi di oltre 2.700 TWh/anno e investimenti intorno ai 13 miliardi, con benefici significativi per residenziale privato e popolari.
Industria e territorio: nel progetto Net Zero Districts della Tiburtina Valley si lavora su gestione integrata di energia e acqua, recupero, riuso, autoproduzione e condivisione di energia rinnovabile, con risultati da replicare in altre zone. L’obiettivo è rafforzare la resilienza energetica e idrica a livello urbano.
Partenariato pubblico-privato e CER: il CCC riconosce ostacoli per famiglie a basso reddito, legati all’accesso al credito, ma le CER sono viste come leva per ridurre la povertà energetica e la volatilità dei prezzi. La diffusione degli interventi richiede un forte coordinamento tra pubblico e privato per accelerare la riqualificazione energetica delle abitazioni e delle aziende.