Raee e fotovoltaico a fine vita: proposte per un riordino più chiaro e sostenibile
mercoledì 19 novembre 2025
Audizioni del 18 novembre in Commissione Ambiente hanno esaminato lo schema di decreto che integra la normativa sui Raee includendo i pannelli fotovoltaici a fine vita. Il testo attua la direttiva UE 884/2024, che modifica la 2012/19. Secondo l’articolo 4, i modelli provenienti da impianti domestici (<10 kW) e professionali (>10 kW) devono sostenere i costi della gestione dei Raee generati dal 13 agosto 2012; in altri casi la responsabilità ricade sui detentori del rifiuto. Si salvaguardano però gli strumenti di garanzia finanziaria già attivi per i pannelli incentivati dal Conto Energia.
Le associazioni chiedono un riordino più ampio della disciplina, non limitato all’adeguamento europeo. Italia Solare evidenzia una complessità e una potenziale contraddittorietà del quadro normativo, proponendo una semplificazione maggiore e una chiara ripartizione tra sistemi collettivi e Gse, puntando anche sul riutilizzo di moduli ancora funzionanti. Tra le proposte pratiche: scorporare i pannelli FV dal raggruppamento Raee 4 per creare un raggruppamento dedicato, evitare che i contributi finanzino anche le gestione delle piazzole, monitorare i costi e introdurre premi per l’uso di materiali provenienti dal recupero. Cobat ed Erion Weee chiedono una gestione più efficiente dei Raee e una estensione delle azioni collegate.
Il Consorzio Cobat propone anche l’istituzione di una categoria specifica 'Aee 4-bis pannello fotovoltaico' e confermare il sistema del trust che blocca le somme destinate al fine vita; per i moduli domestici sotto 10 kW ante 2012 critica il conferimento gratuito che trasferisce oneri sulla Tari e sull’intero sistema. Erion Weee sostiene che il modello di finanziamento per i pannelli non incentivati è insostenibile: i costi ricadono sui produttori, con contributi che possono variare tra 1 e 8 euro a pannello; propone un modello generazionale basato sull’anno di generazione, come indicato nel position paper Ref, e richiede la creazione di un raggruppamento dedicato (R6) per aumentare trasparenza e rendicontazione, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi europei di raccolta.
L’obiettivo comune è definire un modello di finanziamento stabile, trasparente e generazionale che riduca gli oneri sul sistema e migliori la raccolta e il recupero dei moduli non incentivati, contribuendo al rispetto delle direttive europee.