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Un’indagine della Guardia di Finanza di Bologna, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha smascherato un presunto schema Ponzi legato alle energie rinnovabili. Nell’ambito dell’operazione Cagliostro sono stati sequestrati il portale Voltaiko.com, 95 conti bancari e criptovalute, beni di lusso e lingotti d’oro. Secondo gli investigatori circa 6.000 persone, in gran parte fragili, sarebbero state attirate con investimenti “a distanza” in impianti fotovoltaici ed eolici.

La massa di denaro fluiva attraverso una rete di procacciatori che prometteva rendimenti mensili o trimestrali in premi chiamati “energy point”. Le somme versate venivano vincolate per tre anni e servivano a remunerare i partecipanti più anziani con i soldi dei nuovi iscritti, tipico del meccanismo Ponzi. Tutti gli indagati sono considerati innocenti fino a sentenza definitiva.

Voltaiko si presentava sul sito come una piattaforma di autoconsumo a distanza, offrendo di noleggiare quote di impianti fotovoltaici o eolici installati in Paesi ad alta produttività energetica. Si sceglievano nove configurazioni di potenza, con investimenti una tantum tra 100 e 30.000 euro. Le offerte andavano da piccoli Solar Cluster a grandi pacchetti eolici, con rendimenti stimati fino a oltre 60.000 euro in tre anni.

Il processo era descritto in quattro passaggi: registrazione, scelta dell’impianto, accredito mensile di Energy Point nel wallet digitale, e successivo prelievo in euro o criptovaluta. L’offerta veniva presentata come etica, sostenibile e priva di burocrazia, mirata a creare una comunità legata alla transizione ecologica e al risparmio.

Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle, però, si trattava di un classico schema Ponzi travestito da investimento verde. Il portale è ora oscurato ma parzialmente accessibile in archivio, e l’indagine coinvolge diverse province italiane. Le vittime, così come i responsabili, restano in parte sotto esame: tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva.