• Liguria 2030: nuove norme energetiche e comunità energetiche

    venerdì 21 novembre 2025

    La Giunta regionale approva il Piano energetico-ambientale regionale (Pear) e il disegno di legge sulle aree idonee. Il Consiglio dei ministri, nel frattempo, ha approvato un decreto legge sulle aree idonee. Le due iniziative puntano a favorire fotovoltaico e idroelettrico, con attenzione anche all’energia da moto ondoso e a un monitoraggio più stretto degli obiettivi.

    Le prime indicazioni trainate dal testo prevedono aree non idonee: zone vincolate, Natura 2000, parchi, aree naturali protette, zone a elevato rischio frana o idraulico e siti Unesco. Per l’eolico medio/grande, alcune province hanno limiti di obiettivo, salvo deroghe comunali.

    La norma mira a tutelare soprattutto il Savonese, dove l’impiantistica eolica è già elevata e arrivano nuove richieste.

    Il disegno di legge rafforza il monitoraggio con un tavolo tecnico permanente guidato dall’assessorato all’Energia, insieme agli enti autorizzatori e alle amministrazioni locali.

    L’assessore Paolo Ripamonti spiega che, oltre alle rinnovabili, la regione considera strategico il nucleare di nuova generazione e l’idroelettrico per il mix energetico futuro. La Liguria sogna di ospitare l’Agenzia Nazionale per la sicurezza nucleare.

    Tuttavia, la Regione riconosce il rischio di dissesto idrogeologico e rimanda che la candidatura nucleare sia una prospettiva da valutare con attenzione.

    Il Pear completa il Pacchetto energia Liguria 2030, fornendo indirizzi e priorità per la transizione e puntando sull’efficienza energetica per ridurre la dipendenza dai fossili.

    L’indicazione di mix di produzione privilegia fotovoltaico, idroelettrico, eolico e lo sviluppo dell’energia dal moto ondoso.

    Sono stati già stanziati oltre 65 milioni di euro per progetti di efficienza, riduzione dei consumi e produzione rinnovabile. La Regione ha segnalato che un bando recente ha esaurito 10 milioni in un solo giorno, con 103 aziende che hanno chiesto contributi per oltre 13,2 milioni; gli investimenti potenziali arrivano a 15 milioni. Le domande sono per lo più da micro e piccole imprese, con una quota minore da medie e grandi.

    La Cer metropolitana di Genova, Cermage, punta a una produzione del 30% da energie rinnovabili entro il 2030 e coinvolge 12 comuni. Deve creare una comunità energetica locale che sostenga anche la mobilità pubblica, offrendo opportunità di finanziamento e sviluppo a livello urbano.