• La Cina e la sua transizione energetica: un quadro generale

    venerdì 4 luglio 2025

    Nel 2025, la Cina continua la sua forte crescita nel settore delle energie rinnovabili, con nuove installazioni di fotovoltaico ed eolico che hanno raggiunto livelli significativi nei primi mesi dell'anno. Questo posiziona il paese come leader mondiale nelle cleantech, nonostante la sua dipendenza dalle fonti fossili, in particolare il carbone, che rappresenta ancora una parte sostanziale del mix energetico cinese. La strategia cinese prevede un approccio graduale alla transizione energetica, aumentando le rinnovabili in parallelo alla riduzione delle fonti fossili, garantendo la sicurezza del sistema.

    La Cina detiene il primato negli investimenti globali nelle energie pulite e nella produzione di elettricità rinnovabile, con una crescita significativa rispetto all'anno precedente. Il paese ha già superato gli obiettivi di capacità fotovoltaica ed eolica previsti per il 2030. Tuttavia, ci sono delle criticità strutturali da affrontare, come le infrastrutture di rete non ancora adeguate e la presenza di contratti a lungo termine per l'approvvigionamento di fonti fossili, che rallentano la transizione.

    Il paese affronta anche il problema dell'eccesso di capacità produttiva nel settore delle tecnologie green, in particolare nella produzione di pannelli fotovoltaici, sistemi di accumulo a batteria e veicoli elettrici. Questo ha portato a misure protezionistiche da parte dei principali mercati concorrenti, come Europa e Stati Uniti. La Cina sta quindi cercando di espandersi nei mercati emergenti, in particolare nel Golfo Arabico e nel Sud-est asiatico, per diversificare i propri mercati e riequilibrare la bilancia commerciale.

    La Cina sta valutando una riforma del sistema nazionale di scambio di quote di emissioni (Ets) entro il 2030, con l'obiettivo di introdurre un limite massimo alle emissioni, simile a quello dell'Unione Europea. Questo potrebbe segnare un passaggio da un sistema basato sull'intensità energetica a uno basato sullo scambio di quote di emissioni, coprendo i principali settori industriali ad alta intensità di emissioni entro il 2027. Tale riforma mira a incentivare ulteriormente la riduzione delle emissioni e a promuovere una transizione energetica più rapida.