Iperammortamento e fotovoltaico: critiche a una norma a favore di 3Sun
martedì 4 novembre 2025
La manovra di Bilancio 2026 reintroduce l’iperammortamento 4.0, che permette alle aziende di aumentare fiscalmente il costo degli investimenti in beni strumentali. Tra questi rientra anche il fotovoltaico in autoconsumo, purché i moduli siano iscritti al registro ENEA e appartenenti alle categorie A, B o C. Particolarmente elevata è la maggiorazione prevista per i moduli di eterogiunzione prodotti da Enel 3Sun, anche senza interventi di efficienza energetica.
Il registro ENEA nasce dal decreto-legge 181/2023 per classificare i moduli fotovoltaici “Made in EU ad alta efficienza”. Le categorie sono A (efficienza modulo ≥21,5%), B (efficienza cella ≥23,5%), C (cella bifacciale ad eterogiunzione o tandem, efficienza cella ≥24%). La categoria C, che comprendeva moduli di 3Sun, è rimasta l’unica con presenza significativa di moduli eterogiuntati in UE dopo la crisi di Meyer Burger. Il registro è stato già impiegato in passato per favorire i moduli di categoria C con Transizione 5.0. Ora si ripresenta per dare vantaggi simili anche nel nuovo iperammortamento.
L’iperammortamento prevede aliquote fino al +180% (fino a 2,5 milioni), +100% (2,5–10 milioni) e +50% (10–20 milioni). Per il FV in autoconsumo vale la condizione di moduli iscritti nel registro ENEA. Le norme recogno danno ulteriore incremento fino a +220%, +140% e +90% se si ottiene una riduzione dei consumi di almeno 3% sull’intera struttura o 5% sui processi; e si stabilisce che la riduzione si considera raggiunta anche se si installa un impianto FV con moduli di categoria “C” ENEA. In pratica, l’uso di moduli 3Sun garantisce la maggiorazione massima automaticamente, senza dimostrare risparmio energetico, mentre gli altri modelli devono certificare la riduzione.
Le critiche arrivano subito. Nicola Baggio, tecnico di FuturaSun, ritiene ingiustificato affermare che l’installazione dei moduli C produca automaticamente risparmio energetico; secondo lui i moduli C non sono necessariamente i più efficienti. L’analisi delle schede ENEA mostra infatti che i pannelli A sono i più efficienti e quelli C tra i meno efficienti.
La critica è anche politica: il ministero dell’Economia è azionista di Enel e la norma sembra scritta per favorire 3Sun, penalizzando altri produttori europei. Alcuni esperti, tra cui Alessandro Virtuani, evidenziano che l’eterogiunzione ha potenzialità, ma la TopCon è oggi competitiva e presenta criticità di affidabilità e standardizzazione. Nutriente è l’appello a criteri orizzontali e verificabili (CO₂, contenuto europeo) e a misure strutturali come barriere contro le vendite sottocosto e incentivi stabili, più che a norme “ad personam”.
In sintesi, l’Europa dovrebbe stimolare una manifattura fotovoltaica affidabile e sostenibile attraverso criteri condivisi e duraturi, piuttosto che privilegiare una tecnologia particolare.