India verso una forte sovracapacità nel fotovoltaico
martedì 4 novembre 2025
Crollo dell’export verso gli Usa
L’industria fotovoltaica indiana ha avuto una crescita rapida grazie al programma PLI. Entro la fine del 2025 la capacità di produzione di moduli potrebbe superare i 125 GW, contro una domanda interna stimata intorno ai 40 GW. Si prevede anche un accumulo di circa 29 GW di moduli in inventario entro il terzo trimestre del 2025. Questa dinamica, seppur positiva per la produzione, solleva il tema dell’assorbimento della capacità in eccesso.
Il nodo dei costi
I moduli assemblati in India con celle importate costano circa 0,03 $/W in più rispetto ai moduli cinesi importati. Se i moduli sono completamente Made in India, il prezzo raddoppia rispetto ai moduli cinesi. Per proteggere i produttori locali, il governo ha introdotto misure come ALMM e un dazio antidumping del 30% su celle e moduli cinesi.
La nuova Cina?
Nonostante le difficoltà a breve termine, l’India è vista come candidata a rappresentare un’alternativa su larga scala alla Cina nella catena di fornitura solare nel medio termine. Per farlo occorre investire in R&D, tecnologia di nuova generazione e aprirsi a mercati emergenti come Africa, America Latina ed Europa.
Impatti potenziali per forniture NZIA in Italia
L’asta NZIA Fer X privilegia moduli non assemblati né prodotti in Cina o in aziende con legami cinesi; l’India e altri paesi asiatici emergono come fornitori rilevanti. Le barriere USA potrebbero spostare parte dell’offerta verso l’Europa, con effetti sui prezzi. Il taglio GST in India potrebbe ridurre i listini. Stime indicano costi moduli non cinesi dall’Asia tra 16-18 ct €/W, cinesi 10-12 ct €/W, europei oltre 20-25 ct €/W. Questo impatta CAPEX e tariffe necessarie; la bancabilità dei progetti con moduli di nuovi produttori potrebbe essere meno favorevole.