Il futuro del fotovoltaico: back contact o tandem silicio-perovskite?
mercoledì 21 maggio 2025
Il futuro del fotovoltaico è un tema di acceso dibattito. Mentre la produzione mondiale di moduli fotovoltaici è destinata a superare i 2 TW entro il 2026, nuove tecnologie competono per la supremazia. Tra queste, la tecnologia back contact (BC) si presenta come una forte contendente, con tutti gli elettrodi posizionati sul retro della cella, eliminando le barre collettrici anteriori e migliorando l'efficienza.
Alcuni esperti prevedono che i moduli TOPCon Back Contact (TBC) e i moduli a eterogiunzione con contatti posteriori raggiungeranno circa il 40% del mercato entro il 2035, scalzando la quota di mercato dei pannelli TOPCon (oggi oltre il 70%). I vantaggi del back contact includono un'efficienza superiore (fino al 25%), minore degradazione e costi potenzialmente inferiori a 10 centesimi di euro per watt, con un Lcoe inferiore a 1 centesimo per kWh in aree soleggiate.
Le aziende, tuttavia, hanno posizioni diverse. LONGi ha già investito nella tecnologia back contact, affermando che i costi di produzione sono ormai simili a quelli dei moduli TOPCon. Al contrario, JinkoSolar continua a puntare sul TOPCon, mentre 3Sun/Enel ha scelto la tecnologia a eterogiunzione, considerata più vicina al limite teorico di efficienza del silicio, anche se non è una tecnologia back contact.
Le attuali dinamiche di prezzo dei pannelli solari non sono sostenibili a lungo termine, a causa della sovraccapacità produttiva e della concorrenza con la Cina. L'Europa deve decidere se e come continuare a investire nell'industria fotovoltaica nazionale.
Infine, la tecnologia tandem silicio-perovskite rappresenta un'altra prospettiva interessante, sebbene la sua commercializzazione sia ancora lontana (4-7 anni secondo le stime degli esperti), a causa di problemi di stabilità e costi elevati. La ricerca si concentra sulla stabilità a lungo termine di queste celle, con test in corso per valutare il loro comportamento in condizioni reali.