Francia: il FV domina l’asta neutra e si aprono nuove vie per l’accumulo
martedì 16 dicembre 2025
Nell’ultima asta PPE2 francese, dedicata a più tecnologie ma neutra, il fotovoltaico ha assorbito l’intero contingente di 500 MW. Tra i 36 progetti selezionati, non c’è stato alcun parco eolico tra i vincitori. Il prezzo medio ponderato dei progetti FV è stato di 74,13 €/MWh, in calo rispetto ai 79,48 €/MWh della gara precedente (giugno 2025). L’asta si è chiusa il 10 ottobre 2025.
La Commission de Régulation de l’Énergie (CRE) ha evidenziato una concorrenza molto forte e propone nei prossimi bandi di sperimentare un prezzo di riferimento unico, non ponderato, per tutte le filiere rinnovabili. L’obiettivo è garantire parità di condizioni tra tecnologie diverse e ridurre il rischio di cannibalizzazione dei prezzi, oltre a promuovere l’integrazione di sistemi di accumulo.
Inoltre, CRE suggerisce di modificare la norma che limita i progetti agrivoltaici a 250 MWp per ogni tornata. In considerazione della riduzione dei costi medi, si propone di rimuovere o aumentare tale soglia per allinearla all’andamento di mercato.
L’operatore più rappresentato nell’asta è Photosol, che ha ottenuto 129,2 MW complessivi, tra cui un parco FV da 44 MW denominato Salbris 2.
Per l’eolico in mare, i risultati restano sfaccettati: TotalEnergies realizzerà un parco da 1,5 GW in Normandia (AO8), ma un’asta successiva (AO7) è risultata deserta a causa principalmente dei costi crescenti della filiera offshore.
Dal 1° agosto 2026 entrerà in vigore una nuova tariffa di rete per gli impianti di accumulo, volta a premiare comportamenti che riducono le congestioni locali e stabilizzano il sistema. CRE ha inoltre approvato, il 1° ottobre 2025, la componente annuale injection-soutirage applicata alle tariffe delle reti pubbliche. È la prima misura a distinguere le aree di rete secondo esigenze locali, introducendo incentivi o penalità per gli accumuli in funzione della direzione e dei flussi energetici.