Flessibilità sull'obiettivo climatico europeo al 2040
mercoledì 5 novembre 2025
È stato raggiunto un accordo sull'obiettivo climatico 2040 con maggiore flessibilità grazie all'uso dei crediti internazionali di CO2. Il processo è durato oltre 18 ore di negoziati tra i 27 membri.
L’Italia ha spinto per includere l’uso di biofuel nei trasporti e altre richieste nel regolamento.
Secondo la bozza, l’obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 almeno del 90% entro il 2040 rispetto al 1990. Ma il 5% di tale target potrà essere coperto con crediti internazionali, a partire dal 2036, dopo una fase di test dal 2031 al 2035.
Le riduzioni domestiche saranno l’85% del totale; il restante 5% sarà coperto da progetti all’estero per fonti rinnovabili o assorbimento di CO2 (foreste). Le emissioni evitate verranno attestate tramite crediti di CO2.
Un’altra opzione di flessibilità permette agli Stati membri di coprire un ulteriore 5% acquistando crediti internazionali.
Critiche da ambientalisti e dal comitato scientifico europeo per la delocalizzazione dei progetti 'green' e per la complessità di rendicontazione.
Il ministro Pichetto Fratin ha detto che le istanze italiane erano rilevanti, citando anche lo slittamento al 2028 dell’Ets 2 per edifici e trasporti e l’inclusione dei biocarburanti sostenibili nel trasporto oltre il 2030. Queste misure sostengono una revisione del regolamento auto dell’UE per azzerare le emissioni dei nuovi veicoli entro il 2035, escludendo motori endotermici.
L’orientamento resta morbido, orientato alla neutralità tecnologica. L’Italia sostiene anche l’iniziativa sui carburanti sostenibili proposto dal Brasile per la Cop30 di Belém.
L’UE è divisa: Spagna e Olanda volevano attenersi al testo della Commissione che permetteva al massimo il 3% di crediti; altri paesi hanno spinto per più flessibilità. Questo ha ritardato l’accordo sul NDC, che ora prevede una riduzione tra il 66,25% e il 72,5% entro il 1990.
Con l’accordo, Bruxelles parteciperà alla Cop 30 di Belém (10-21 novembre).