• Fare i conti in tasca ai gestori di rete: utili, bollette e confronti europei

    mercoledì 12 novembre 2025

    Dibattito sui ricavi delle reti: Giorgio Tomassetti, CEO di Octopus Energy Italia, ha scritto su LinkedIn chiedendo se chi gestisce la rete elettrica italiana possa raggiungere utili paragonabili a marchi del lusso come Prada o Moncler. Il settore è regolato, senza concorrenza diretta e con un ruolo pubblico, ma i gestori mostrano utili molto alti.

    Secondo Tomassetti la questione non riguarda solo le tariffe: in un mercato regolato, con rendimenti garantiti e rischi bassi, guadagnare come un marchio di lusso non può essere la norma. L’obiettivo è ottenere utili “equi” per favorire investimenti e innovazione, e non pesare eccessivamente sulle bollette. Inoltre, i guadagni indiretti dello Stato azionista non sono particolarmente elevati; a dicembre scorso e-distribuzione aveva ottenuto la gestione della rete per altri vent’anni senza gara, sollevando dubbi sull’impatto in bolletta.

    La disputa tra Azione e i vertici di Enel: Carlo Calenda ha sostenuto che Enel registri utili di rilievo, paragonandoli a Hermes; l’amministratore delegato Flavio Cattaneo ha risposto con la sua versione dei fatti. L’interrogazione al Senato chiede misure urgenti per ridurre i ricavi operativi di società regolate che operano in regime di monopolio, viste come voci pesanti nelle bollette.

    Dati concreti evidenziati: nel 2024 e-distribuzione ha ricavi per circa 9,28 miliardi di euro, EBITDA intorno ai 5,0 miliardi, utile netto di circa 2,38 miliardi. Terna nel primo semestre 2025 mostra ricavi di circa 1,894 miliardi, utile netto di 587,7 milioni, EBITDA di 1,360 miliardi, con investimenti di oltre 1,3 miliardi.

    Remunerazione e confronto europeo: uno studio EY di ottobre segnala che la remunerazione media dei distributori italiani è circa 185 euro per cliente, contro 436 euro in Europa. L’Italia è tra i paesi con costi più bassi; ARERA indica che i costi delle reti italiane sono circa il 20% sotto la media UE. Giudizi di Giorgio Armani, presidente di Elettricità Futura, hanno rilanciato i dati EY nella discussione, criticando l’idea di nuove regolazioni sui margini dei gestori di rete.