• Energia e imprese: un percorso strutturale per abbassare le bollette

    venerdì 7 novembre 2025

    Il Governo sta lavorando sugli oneri generali di sistema per famiglie e PMI. Il ministro Pichetto Fratin dice che l’intervento sarà diviso in due: una parte sulla rete e una sui prezzi. Il testo sulla rete doveva andare in CdM questa settimana, ma la trattativa europea ha rallentato; dovrebbe essere discusso dalla prossima settimana.

    Contemporaneamente si lavora a un provvedimento sui prezzi, potenzialmente un Dl Energia o un intervento mirato, da approvare entro fine anno. Alcune dichiarazioni lo descrivono come un decreto separato tra parte tecnica (aree idonee) e parte economica sui prezzi per le imprese.

    L’obiettivo è ridurre i costi per le aziende collegate a media e bassa tensione oltre i 16 kW.

    La questione è stata al centro dell’assemblea di Confindustria Energia dell’8 ottobre, che chiedeva di ricomporre l’equilibrio tra costo dell’energia e spese delle PMI.

    Il 17 ottobre Pichetto Fratin ha chiarito che l’architrave è il peso degli oneri generali di sistema in bolletta, soprattutto per chi non può avere agevolazioni. Si valuta spalmare la riscossione nel tempo, partendo dalla componente Asos per le PMI, con o senza limiti per gli aventi diritto.

    Si parla di una cartolarizzazione degli oneri di sistema, intervento che il Governo valuta per tutti gli utenti, per evitare vincoli UE sugli aiuti di Stato.

    Confartigianato richiede equilibrio: le PMI non possono essere un bancomat. L’associazione ricorda che l’80% delle PMI manifatturiere ha meno di 9 dipendenti e paga circa 184 €/MWh contro 137 € della media; gli oneri pesano di più sulle piccole imprese (es. tessile 40-50 €/MWh vs 3-5 € per grandi aziende).

    Secondo Confartigianato, nel 2024 circa 1,9 miliardi sono stati trasferiti dai piccoli consumatori alle grandi energivore tramite agevolazioni. Propone spostare i costi delle agevolazioni sui grandi consumatori, coprendoli con una parte dei proventi delle aste CO2, come nel 2022.

    In sintesi, una riduzione strutturale degli oneri per le imprese artigiane e manifatturiere richiederebbe circa 1,7 miliardi di euro, risorse potenzialmente reperibili anche da circa 600 milioni di ricavi dalle aste CO2 incassati nel primo trimestre 2025.