Clima 2040 e Cop30: flessibilità in corso nell’UE
venerdì 24 ottobre 2025
Interpretando le conclusioni del Consiglio europeo del 23 ottobre, la parola chiave è flessibilità. Non c'è una posizione definitiva sul target 2040: i lavori sono in corso e non esiste ancora un accordo ufficiale tra i capi di Stato e Governo. Si punta a strumenti flessibili, anche tramite crediti internazionali.
Sul fronte industriale ed energetico, la strada maestra è la semplificazione, talvolta con alleggerimenti degli oneri ambientali. Si ribadisce la neutralità tecnologica per l’auto e si chiede alla Commissione una revisione rapida delle norme sulle emissioni di auto e furgoni. La premier Giorgia Meloni conferma l’Italia a favore dei biocarburanti e contro una transizione completamente elettrica post-2035, per proteggere i motori endotermici e le filiere.
Per il 2040, la Commissione proponeva una riduzione del 90% delle emissioni rispetto al 1990, includendo crediti internazionali. A settembre non c'era accordo nel Consiglio Ambiente; ora si discute come raggiungere l'obiettivo intermedio, considerando gli assorbimenti di carbonio e la necessità di crediti internazionali di alta qualità. È prevista una clausola di revisione in base a nuove evidenze scientifiche e progressi tecnologici.
Le criticità dei crediti restano: è complesso rendicontare emissioni evitate e c'è il rischio di spostare progetti verdi all'estero. Il dibattito resta aperto.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha espresso sostegno a un approccio ambizioso e pragmatico, con maggiore flessibilità su come raggiungere gli obiettivi.
Cop30: il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che invita a porre fine ai sussidi ai fossili, accelerare la transizione energetica e fissare obiettivi ambiziosi per la politica climatica. Si chiede che gli obiettivi siano efficaci in termini di costi, competitività e tutela ambientale; che i paesi contribuiscano equamente ai finanziamenti e che l'accesso ai fondi sia facilitato per i Paesi in sviluppo, tenendo conto delle crisi del debito.
Prezzi dell’energia, elettrificazione e Made in Europe: il Consiglio spinge per energia a prezzi accessibili e pulita e per un’Unione dell’energia entro il 2030, con elettrificazione ambiziosa e investimenti in reti, stoccaggio e interconnessioni. Si promuovono prodotti puliti europei negli appalti pubblici e si applica Made in Europe. Gli investimenti esteri devono creare posti di lavoro e trasferimento tecnologico; focus su auto e produzione di batterie, con il Battery Booster in sviluppo.