• Biocarburanti e il futuro dell’auto europea

    mercoledì 22 ottobre 2025

    Il Consiglio europeo dell’8-9 ottobre affronta come conciliare gli obiettivi climatici con la salvaguardia di aziende e cittadini. Meloni propone di includere i biocarburanti sostenibili nella strategia post 2035, per difendere la filiera dell’automotive. L’obiettivo è evitare una dipendenza dall’elettrificazione totale, promuovendo una decarbonizzazione equilibrata, capace di creare crescita e coesione sociale.

    Meloni sostiene che non può esserci solo elettrificazione. Occorrono soluzioni diverse anche per trasporto pesante e industrie come acciaio e cemento. I biocarburanti sostenibili possono contribuire alla decarbonizzazione e dovrebbero restare consentiti oltre il 2035. Anche Ursula von der Leyen ha aperto a deroghe nel regolamento CO2 auto, segnalando una linea di confronto condivisa.

    Secondo Draghi, invece, la scadenza del 2035 potrebbe stimolare investimenti nelle infrastrutture di ricarica e nel mercato interno, spingendo l’industria verso la mobilità elettrica. Le posizioni non sono omogenee, ma l’Italia vuole una via di mediazione che tenga conto di molteplici tecnologie, includendo veicoli leggeri, pesanti e logistica.

    L’Italia ha annunciato, con Brasile, Giappone e India, una proposta per quadruplicare entro il 2035 la produzione di carburanti sostenibili, partendo dai livelli del 2024. L’obiettivo è aumentare l’indipendenza energetica e offrire una spinta globale verso la decarbonizzazione, coinvolgendo investimenti pubblici e privati e aprendo a nuove alleanze industriali.

    Per la revisione della legge climatica europea, l’Italia chiede: un sistema energetico equilibrato che integri rinnovabili e altre fonti; condizioni abilitanti per un target 2040 che non ferisca l’economia; crediti internazionali fino al 5%; maggiore flessibilità nella contabilizzazione delle emissioni; piena neutralità tecnologica nelle norme chiave, anche per automobilismo e siderurgia.

    Von der Leyen invita l’Europa a sfruttare le opportunità delle tecnologie pulite e a controllare la produzione e le materie prime. L’energia ben prodotta e condivisa internamente potrebbe ridurre i costi, grazie a fonti a basse emissioni, come solare, eolico, idroelettrico o nucleare. Il 21 ottobre sono state annunciate sette misure contro i costi energetici.

    In sintesi, l’UE punta a un mix di soluzioni energetiche e tecnologiche che renda l’industria competitiva, sicura e decarbonizzata. Biocarburanti sostenibili, revisione delle norme climatiche e collaborazione tra Stati, industria e nuove alleanze internazionali restano al centro dell’agenda. Tutto questo mira a un futuro europeo più resiliente, capace di unire crescita, innovazione e responsabilità climatica.