Una seconda vita per i pannelli fotovoltaici
giovedì 16 ottobre 2025
In Australia i pannelli fotovoltaici sui tetti sono molto diffusi: in media il 38% delle case ha impianti, con il picco nel South Australia dove oltre la metà delle abitazioni ospita pannelli. A metà del 2025 ci sono oltre tre milioni di impianti domestici, per una potenza di 26,8 GW; la potenza FV totale del paese è 41,8 GW con 4,1 milioni di impianti. Il successo nasce da una rete estesa, abitanti sparsi e costi e frequenti blackout che rendono utile l’energia solare, spesso abbinata a batterie, per ridurre costi e dipendenza dalla rete.
Il boom del solare in Australia aiuta a ridurre spese energetiche e a essere meno dipendenti dai problemi della rete, soprattutto nelle zone lontane.
Ma cosa fare dei pannelli a fine vita? L’Smart Energy Council stima che già ora l’Australia smaltisca 4 milioni di pannelli all’anno, pari a 280mila tonnellate, e solo il 5% sia riciclato per mancanza di infrastrutture. Secondo stime, circa un terzo potrebbero essere riutilizzati, aumentando di circa 24 GW la potenza disponibile entro il 2040. Per questa ragione ricercatori della University of South Australia hanno studiato come creare un mercato per il riuso della seconda mano.
Le ricerche, guidate da Ishika Chhillar e pubblicate su Sustainability, identificano ostacoli: basso prezzo dei moduli nuovi, mancanza di incentivi, assenza di responsabilità legale per le installazioni usate e infrastrutture per collaudo e rigenerazione scarse. Propongono una certificazione ufficiale con test standardizzati e una classificazione chiara (es. stelle) che indichi resa residua e durata prevista.
Inoltre si propone di registrare ogni pannello usando una piattaforma tipo blockchain, creando un passaporto digitale che accompagni il modulo lungo tutto il ciclo di vita. Questo facilita decisioni rapide sul riuso e tutela installatori e acquirenti.
In Italia la situazione è più artigianale. Esiste un mercato di pannelli usati e riutilizzabili nei nuovi impianti; è legale se si comunica al GSE la destinazione dei moduli, soprattutto se l’impianto ha incentivi. Lo smaltimento dei pannelli come rifiuti elettrici da parte dei privati sotto i 10 kW è gratuito perché già pagato al momento dell’acquisto. Tuttavia, la valanga di moduli a fine vita richiederà adeguamenti normativi. Per chi cerca risparmio, vendere pannelli usati è possibile, ma attenzione agli incentivi: usarli in impianti incentivati può far perdere il beneficio, quindi spesso conviene optare per moduli nuovi. In impianti senza incentivi o già riassunti i rischi si riducono.
Infine il controllo qualità: prima ispezione visiva per crepe, danni o segni di surriscaldamento. Verificare cornice, backsheet e contatti. Poi testare il pannello in piena luce: misurare tensione e corrente e verificare che siano entro il 10% dei valori dichiarati.