Ridurre i costi energetici delle PMI e le tempistiche autorizzative
giovedì 9 ottobre 2025
Il Mase sta valutando strumenti per abbassare i costi energetici delle PMI collegate agli impianti in media e bassa tensione oltre i 16 kW. Al momento è solo un ragionamento, nulla di definito o vicino all’approvazione. L’obiettivo è facilitare contratti di lungo periodo e offrire sollievo alle aziende con consumi rilevanti, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese che pagano bollette elevate.
Secondo l’assemblea di Confindustria Energia, il bacino potenziale supera le 100.000 PMI, molte non coperte dall’Energy Release destinato ai grandi consumatori. Sulle modalità di Energy Release ci sono discussioni con la Corte dei Conti. Il ministro ha ricordato che le modifiche richieste dall’UE devono essere attuate entro l’anno, come detto da Noce.
Per il Dl Energia, sono arrivate proposte per inserire ulteriori capitoli, ma Pichetto Fratin ha posto un freno: eventuali aggiunte si valuteranno nell’iter parlamentare. Il testo, atteso, dovrebbe essere approvato entro fine ottobre. Sulle aree idonee, è necessario definire i tempi transitori e le distanze tra zone interessate.
Durante l’assemblea sono stati toccati i tempi lunghi delle autorizzazioni ambientali per le rinnovabili, che in alcuni casi risultano ingiustificati. Se la commissione Via-Vas sembra pronta, la Pnrr-Pniec ha incontrato difficoltà e troppe modifiche di primo livello. A giorni sarà nominato il nuovo presidente della commissione.
Il report di attività della commissione tecnica Pnrr-Pniec contiene un chiaro appello a rinforzare la dotazione organica: serve personale in più per gestire i progetti. Il tema, espresso come grido d’allarme, sottolinea una debolezza strutturale che rallenta l’attuazione delle riforme.
Oggi la durata media di un iter autorizzativo supera i mille giorni: è un freno che il Paese non può più permettersi, ha sottolineato Brusco, presidente di Confindustria Energia.
In sintesi, l’esecutivo cerca di combinare la riduzione dei costi energetici con una semplificazione normativa, confidando in interventi mirati e nel rinnovo di figure chiave per accelerare i processi. Per realizzare ciò servono strumenti concreti, risorse e un miglior coordinamento tra ministeri, Parlamento e enti regolatori.