• Possibile rilancio del Dl Bollette per Pmi e famiglie: una ripartizione degli oneri di sistema

    venerdì 17 ottobre 2025

    Da circa una decina di giorni circolano indiscrezioni su un possibile rilancio del Dl Bollette. Il ministro dell’Energia Gilberto Pichetto Fratin ha anticipato e successivamente alimentato l’idea, annunciando un ragionamento volto a ridurre i costi energetici per le imprese allacciate in media e bassa tensione superiori a 16 kW e a favorire contratti di lungo periodo. L’intervento puntuale è stato principalmente orientato verso le piccole e medie imprese, ma anche verso le famiglie, che hanno sofferto i rincari.”

    “Il ragionamento è stato poi nuovamente approfondito al Senato il 14 ottobre durante un convegno di Aiget, dove si è spiegato che si sta valutando qualcosa sulla media tensione.”

    Il 17 ottobre, rispondendo a un’interrogazione di Italia Viva, Pichetto ha aggiunto che il tema riguarda il peso degli oneri generali di sistema in bolletta, in particolare per famiglie e PMI che non possono beneficiare di agevolazioni riservate agli energivori. Al momento, però, si tratta solo di un ragionamento e non di una misura concreta. Le indicazioni pubbliche su tempi e strumenti restano indicative e non vincolanti.”

    Stando alle fonti, è improbabile che la norma si incastri nel Dl Energia, anche se il ministero resta al lavoro per trovare una soluzione. Il via libera definitivo è subordinato all’equilibrio tra produzione rinnovabile e tutela del territorio agricolo: diverso è il punto di vista tra i ministeri dell’Energia e dell’Agricoltura, che condizionano i tempi.”

    “La prossima settimana in Consiglio dei ministri” è l’indicazione più recente di Pichetto, ma alcune fonti evidenziano che la decisione è ancora in fase di concertazione e dipenderà dal mantenimento di equilibri tra energie rinnovabili e uso del suolo agricolo, oltre che da una soluzione legislativa coerente con le sentenze del Tar Lazio sul Dm 21 giugno 2024.”

    Un possibile modello di intervento sarebbe la ripartizione nel tempo della riscossione degli oneri di sistema, partendo dall’Asos per le PMI. Si penserebbe a una misura ispirata al Dl Bollette, che ha già azzerato per sei mesi la componente Asos per i clienti non domestici in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kW, attingendo ai proventi delle aste ETS.”

    Secondo Confcommercio, però, i costi energetici per il terziario restano elevati anche dopo l’azzeramento temporaneo dell’Asos. L’Osservatorio Energia segnala che, con la fine dell’agevolazione a settembre 2025, le bollette potrebbero aumentare oltre il 20% rispetto al periodo di attivazione dell’agevolazione e circa il 38% rispetto al 2019, rischiando rincari futuri.

    La Confederazione italiana della piccola e media industria (Confapi) ha proposto sei mesi di azzeramento dell’Asos per tutte le PMI manifatturiere, indipendentemente dalla tensione della fornitura, chiedendo anche una nuova versione della Transizione 5.0 con fondi nazionali, semplificando le difficoltà della prima applicazione.

    Anche Confartigianato, nell’incontro a Palazzo Chigi del 13 ottobre, ha chiesto una riduzione dei costi energetici per le imprese manifatturiere non energivore, proponendo una perequazione più equa della ripartizione degli oneri di sistema a vantaggio delle filiere principali del Made in Italy.