• Fotovoltaico residenziale e C&I: detrazioni, Conto termico, Cer e delibera Cci

    venerdì 10 ottobre 2025

    Il fotovoltaico in Italia è in crescita ma non basta per gli obiettivi 2030 del Pniec. Per raggiungerli servirebbero circa 8 GW all’anno di nuovi impianti. Nel 2024 sono stati aggiunti circa 6 GW; le stime di Anie Rinnovabili per il periodo 2025-2026 indicano 5 GW nel 2025 e 6 GW nel 2026. La ripartizione attesa vede: utility scale (>1 MW) da 2,6 GW nel 2024 a 2,2 GW nel 2025 e 3 GW nel 2026; residenziale (<20 kW) da 1,6 GW nel 2024 a 1,2 GW nel 2025 e 1 GW nel 2026; C&I da 1,8 GW nel 2024 a 1,6 GW nel 2025 e 2 GW nel 2026.

    Per quanto riguarda le detrazioni fiscali del residenziale, l’incertezza di fine anno riguarda la quota: si ipotizza conferma al 50% o aumento e una riduzione dei tempi di rimborso da 10 a 5 anni. Anche una eventuale riduzione al 36% non è desiderabile: potrebbe creare uno shock di mercato. Molti ritengono che mantenere lo status quo sia nell’interesse nazionale, con l’eventualità di miglioramenti mirati e rapide decisioni normative.

    Nel segmento C&I, Transizione 5.0 ha frenato il mercato: prima attesa, poi rallentamenti burocratici. Adesso si è sbloccato ma la scadenza del credito d’imposta è fissata al 31 dicembre 2025. Si chiede estensione per includere comunità energetiche e agrivoltaico, oltre a ritarare i tempi del PNRR, per dare continuità agli investimenti e ridurre incertezze.

    Il Conto Termico, ora rinnovato, apre anche al fotovoltaico se abbinato a pompe di calore, ma non per il residenziale. Il decreto è in Gazzetta; l’attuazione è attesa per febbraio 2026. Il meccanismo è strutturale, con un flusso annuo intorno al miliardo di euro; circa 900 milioni tra termico e PV. L’aspetto più rilevante è la continuità: stimola fiducia, pianificazione a medio termine e investimenti sostenuti nel settore.

    Le CER sono potenzialmente molto interessanti ma finora non hanno dato i risultati attesi. Servono operatori che le portino sul mercato in modo semplice e chiaro; le scadenze PNRR impongono proroghe e maggiore flessibilità. La parte strutturale degli incentivi CER ha grandi potenzialità per le imprese, ma va gestita con una struttura organizzata, professionale e non frammentata.

    Infine la delibera ARERA 385/2025 impone ai grandi impianti FV ed eolici (>100 kW) un Controllore centrale di impianto (Cci). Estendere l’obbligo a 100 kW-1 MW rischia di aumentare i costi di circa il 15% e già mancano dispositivi sul mercato. Entro il 31 ottobre il CEI dovrà definire semplificazioni per taglie minori. Possibili soluzioni includono una piattaforma comune per inverter e una gestione integrata della sicurezza di rete, degli edifici e del mercato, per non frenare il comparto.