• Energia e investimenti nel Dpfp 2026-2028

    lunedì 6 ottobre 2025

    Il Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp) approvato il 2 ottobre dal Consiglio dei ministri definisce la cornice della manovra 2026-2028 e sostituisce la vecchia Nota di aggiornamento. Indica le linee guida che saranno tradotte nel Documento Programmatico di Bilancio e, successivamente, nel disegno di legge di bilancio. È all’ordine del giorno in Parlamento la discussione del Dpfp prevista per il 9 ottobre.

    Le raccomandazioni europee spingono l’Italia a accelerare l’elettrificazione e la diffusione delle energie rinnovabili. Bruxelles chiede di semplificare le autorizzazioni, di uniformare le norme, di investire nella rete elettrica e di rendere più flessibile il sistema con stoccaggi, gestione della domanda e maggiore interconnessione. Si sottolinea anche la necessità di mitigare i rischi climatici con coordinamento istituzionale e strumenti assicurativi.

    I prezzi del petrolio e del gas sono considerati meno favorevoli: l’ipotesi prevede prezzi superiori di circa 10 dollari al barile per il petrolio e 10 euro per il gas nel 2026 e nel 2027. Le quotazioni si fissano attorno a 76$ per petrolio e a 41,9€ (media 2026) / 39,4€ (2027), per scendere a 26,7€ nel 2028.

    Per quanto riguarda l’attuazione del Pnrr, il Dpfp segnala aggiornamenti chiave: rimodulazione degli incentivi a fondo perduto per l’acquisto di veicoli elettrici nelle aree urbane funzionali (597 milioni), modifiche alle misure per comunità energetiche e autoconsumo, un decreto attuativo per mitigare i rischi finanziari dei PPA rinnovabili e l’apertura di uno sportello da circa 134 milioni per sostenere la transizione industriale.

    Il Piano Mattei nel 2025 è focalizzato sul potenziamento delle infrastrutture energetiche. Nel 2025 sono stati stanziati oltre 485 milioni per interventi prioritari in infrastrutture, energia e agricoltura. La collaborazione con la Banca Africana di Sviluppo e con la Rome Process Financial Facility mette a disposizione risorse e progetti su infrastrutture, trasporti e gestione idrica; novità includono accordi con la Banca Mondiale per progetti in Mozambico e l’avvio di ELMED tra Italia e Tunisia entro il 2028.

    Infine, è atteso l’esito del Piano sociale per il clima da 9,3 miliardi, presentato alla Commissione europea e ora in valutazione, con approvazione prevista entro la fine dell’anno. Tre ambiti chiave: edilizia pubblica con interventi per l’efficienza energetica degli alloggi popolari e la riqualificazione delle microimprese vulnerabili; mobilità con un conto dedicato agli utenti vulnerabili per l’accesso al trasporto pubblico; e rafforzamento del bonus sociale gas per famiglie in stato di disagio.