• Efficienza energetica: una nuova traiettoria per investimenti e innovazione

    giovedì 16 ottobre 2025

    Il Governo sta prendendo tempo per recepire la direttiva Efficienza energetica 2023/1791, analizzando meglio i contenuti e migliorando il testo fin qui predisposto. Al convegno organizzato dal Coordinamento Free alla Camera, Enrico Bonacci ha chiesto collaborazione tra gli attori coinvolti.

    La bozza propone un fondo nuovo, diverso dal Fondo nazionale, per finanziare le diverse linee di intervento, con attenzione al territorio. Le diagnosi energetiche passeranno da un obbligo legato alle dimensioni a uno basato sul consumo; si rafforzano i sistemi di gestione.

    Il recepimento slitta perché non si ritiene di aver raggiunto gli obiettivi del Pniec e si lavora con il pacchetto Fit for 55; è previsto anche il D.lgs Red III, legato alle rinnovabili ma con impatti sull’efficienza degli edifici.

    Si procede sul recepimento della direttiva Case green, con strumenti come i minimi standard di prestazione energetica per gli edifici non residenziali. Si punta a riqualificare gli edifici che necessitano di interventi urgenti.

    È necessaria una fiscalità ambientale più equa, efficace e sostenibile. Le politiche dovranno puntare sulla riqualificazione degli edifici peggiori, ma la leva fiscale da sola non basta: servono anche strumenti finanziari innovativi, come garanzie verdi e prestiti agevolati.

    Ai destini delle famiglie vulnerabili si assegnerà un beneficio maggiore e si sosterranno interventi che non sarebbero stati intrapresi in assenza di incentivi, evitando di premiare azioni già programmate.

    Due messaggi chiave: l’efficienza deve tornare priorità politica e servire strumenti di supporto stabili nel tempo. Dal 2000 al 2023 l’efficienza ha evitato 28 milioni di TOE di petrolio, con risparmi di circa 50 miliardi di euro e 70 milioni di tonnellate di CO2.

    Interventi proposti includono: ricalibrare detrazioni per premiare interventi efficaci; premi per contratti EPC; misure per condomini; potenziare il Fondo nazionale e fondi di garanzia; misure per famiglie a basso reddito; prolungare Transizione 5.0 per le PMI; usare le aste dei certificati bianchi per riqualificare processi industriali; formare personale qualificato puntando su EGE ed energy manager; creare sportelli unici per cittadini e imprese.

    In un contesto di crisi geopolitiche, sfide climatiche e necessità di competitività, l’efficienza energetica deve rimanere al centro della decarbonizzazione. L’Italia è virtuosa ma può spingere oltre: la leadership tecnologica può stimolare PIL e occupazione.