Aree idonee in Umbria: novità legislative e partecipazione nelle CER
lunedì 6 ottobre 2025
Il Ddl dell’Umbria sulle aree idonee, inserito tra le misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio, è stato discusso dalla II Commissione e ha ottenuto modifiche rilevanti. È stato approvato il 30 settembre e l’esame in assemblea è previsto per il 9 ottobre. Il testo stabilisce che, per le autorizzazioni con interin corso, valgano solo valutazioni e integrazioni documentali, senza effetti retroattivi sui prerequisiti, sui contributi o sugli oneri.
La commissione ha approvato altri emendamenti su temi eterogenei, accolti in parte dalle richieste delle associazioni ascoltate. Si è data maggiore attenzione all’allineamento tra le aree idonee regionali e la normativa nazionale, con riferimenti a norme di principi come Italia Solare e ANEV, per garantire coordinamento e coerenza tra livello regionale e sistema nazionale.
All’articolo 3 si chiarisce che le aree idonee individuate ai sensi del d.lgs 199/2021 rientrano tra quelle del disegno di legge umbro, favorendo una gestione normativa più coordinata. Inoltre si elimina dal testo un riferimento al limite di superficie per impianti di potenza destinati a soddisfare i fabbisogni di una comunità energetica rinnovabile, al fine di favorire una partecipazione aperta e volontaria alle CER.
Per Bastia Umbra è stata introdotta una deroga sul calcolo della superficie utile coperta: quando un impianto FER è realizzato su coperture o aree pertinenziali di insediamenti destinati a servizi pubblici o a servizi di utilità, e anche nell’ambito di una CER che ha un Comune fondatore, si applicano indici di copertura e di permeabilità diversi rispetto al testo base, in linea con il regolamento regionale 2/2015.
Nel contesto delle CER, un emendamento all’art. 5 stabilisce che gli impianti situati in aree non idonee debbano avere una superficie non superiore alla potenza necessaria a soddisfare i fabbisogni energetici dei membri della CER, promuovendo la partecipazione responsabile e impedendo installazioni sproporzionate rispetto ai bisogni reali.
Queste modifiche mirano a un migliore coordinamento tra normativa regionale e nazionale, a stimolare lo sviluppo delle comunità energetiche umbre e a proteggere il paesaggio. L’obiettivo è ottenere un impatto ambientale contenuto, una maggiore trasparenza delle procedure e un percorso chiaro per la transizione energetica che coinvolga cittadini, enti locali e imprese.